martedì 27 novembre 2012

Intervista su DMAG


Tela Estinta (Rinoceronte Bianco), olio su tela, 60x80 cm, 2011

Intervista di Simone D'Agostino su DMAG

Mi è capitato spesso di conoscere dei sognatori, mi riferisco a coloro i quali credono fino in fondo che tutto nella vita può accadere. Non mi è capitato con la stessa frequenza di incontrare persone che sono riuscite ad avverarli, quei sogni. Eppure per quanto non sempre nella vita vada tutto come vorremmo esiste un’altra interessante categoria, quella dei sognatori in grado di coinvolgere gli altri nelle proprie fantasie. Ho conosciuto un’artista in grado di farlo, il suo nome è Giorgia Oldano. Qual è il suo sogno? Quello di non perdere ciò che esiste, nulla di più semplice, per questo ci credo anch’io. Leggendo questa intervista capirete meglio di cosa sto parlando.
Ringrazio Giorgia per la collaborazione!

Giorgia Oldano è una giovane artista che ha fatto della sua sconfinata passione verso la natura un'arte. Come è nata l'idea di rendere il regno animale protagonista indiscusso dei tuoi lavori?
Tutto è nato in modo naturale, nulla è stato stabilito a tavolino. Il mio primo disegno da bambina è stato un animale e anche il secondo…e poi non ho più smesso. Sono stata molte volte criticata; nell’arte contemporanea, molto spesso il soggetto “naturalistico” è vittima di pregiudizi, ma il mio amore nei loro confronti non accetta compromessi.
Non dimentichiamoci che le prime rappresentazioni che l’uomo ha lasciato incise e dipinte sulla roccia sono proprio immagini riguardanti gli animali e la natura. Noi viviamo nella natura, solo che non ce ne accorgiamo più perché l’abbiamo plasmata a nostro uso e consumo. Dipingere animali significa amarli, conoscerli, capirli.

Presso la Dieffe è possibile vedere un vero e proprio excursus della tua carriera fin qui, le opere selezionate sono state realizzate con diverse tecniche, che padroneggi perfettamente. Quale di queste senti più tua?
Sicuramente prediligo il disegno e l’acquerello alla pittura ad olio. Credo siano più freschi ed immediati e mi permettono di concentrare maggiormente l’attenzione su alcuni particolari del soggetto, per esempio gli occhi, frammento primario di ogni mio lavoro.
Il lavoro ad olio è più lungo proprio  per il tempo d’asciugatura del colore, di conseguenza diventa più pensato, più elaborato, ma la forza del colore diventa un’irresistibile attrazione per chi guarda i miei lavori.

Tra i vari soggetti da te scelti per l'allestimento, ampio spazio è stato dedicato a due specie in particolare: il gufo ed il rinoceronte. Hanno un significato particolare per te?
Il rinoceronte mi incanta, è un animale antico, che si porta addosso le rughe arcaiche della Terra. E’ un animale possente, tuttavia fragile, da proteggere poiché la Natura gli ha concesso di possedere un “magico” corno che l’uomo, troppo spesso, si è permesso di strappargli per egoismo e stupidità. Mi piace perdermi nei solchi delle sue rughe e nella malinconia del suo sguardo.
Il gufo è il signore della notte. Un animale misterioso, un tempo creduto portatore di sventura. Per me non è così, anzi! Ho colmato la mia curiosità sui rapaci notturni, scoprendo la varietà di specie che ne fanno parte. La diversità delle forme e dei colori dei loro occhi hanno catturato la mia attenzione, contribuendo a far nascere la serie Facce da Gufo.

Proprio grazie ai rinoceronti nel 2011 sei stata incoronata Campionessa Italiana di Disegno Naturalistico vincendo il concorso Oasis Disegna La Natura 2011. Come premio ti è stata concessa la possibilità di passare venti giorni in Africa a contatto diretto con l'ambiente che cerchi di far sopravvivere. E' stata la tua prima esperienza nel più vecchio continente? Hai trovato nuove ispirazioni?
Uno dei miei sogni era andare in Africa. Lo desideravo ardentemente! …e il mio sogno si è realizzato! E’ stata la prima volta in questo meraviglioso continente, nel quale ho vissuto esperienze intensissime. Ho avuto modo di ascoltare il silenzio della natura, rispettare gli animali in libertà nella loro pura essenza, ammirare la luce di Mulanje che filtra unica dalla montagna e le notti zeppe di stelle; ho disegnato sulle rive del Lago Malawi, contemplato le pitture rupestri dei nostri antenati sulle montagne di Dezda, e lo spirito delle maschere del Gule Wamkulu. Ho scoperto cosa significa perdersi nel viaggiare. Ho viaggiato tra Malawi e Zambia, ma la curiosità di esplorare altri paesaggi dell’Africa cresce sempre più. Io continuo a sognare… perché penso che i sogni siano desideri che si realizzano!
Credo che la natura ispiri sempre, i miei occhi hanno visto paesaggi, persone, colori unici dell’Africa che non scorderò mai. Ho aggiunto consapevolezza di quanto la natura sia imprevedibile, potente, ma allo stesso tempo fragile e magnificamente bella.

Sei ancora giovane e probabilmente il futuro ti riserva ancora tante esperienze in campo artistico. Vorresti lasciare un messaggio a coloro i quali si affacciano per la prima volta in questo campo così complesso, soprattutto nel periodo che stiamo vivendo?
L’umiltà è la prima cosa, poi vengono la forza di volontà e l’impegno costante. Bisogna credere fortemente in ciò che si fa e anche sognare un po’. Consiglio a tutti di rimanere concentrati sui propri obiettivi e lavorare, lavorare, lavorare. Prima o poi se son rose fioriranno!
Per me è stato ed è fondamentale curiosare, scoprire attraverso i libri, interessarsi a cose che non fanno parte del mio ”mondo”, andare a vedere più mostre possibili e confrontarmi con i miei colleghi pittori. Inoltre il web e i social network sono un mezzo utilissimo per pubblicizzarmi e per far conoscere il mio lavoro
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