Ho
sempre provato una particolare curiosità e un intenso amore nei
confronti della natura e in particolar modo per il mondo degli
animali. Sono affascinata dalla libertà, dall mistero, dalla
bellezza che risiede in loro e nella natura stessa. L'unicità degli
animali mi spinge a rappresentarli. Dipingerli e disegnarli significa
cercare di capirli, conoscerli, amarli.
Ricordo
un episodio di quando andavo all'elementari. Avevo disegnato
un'anatra nell'acqua e più la guardavo più mi piaceva. Forse è
stato in quel momento che, inconsciamente, ho deciso che nella mia
vita avrei disegnato gli animali e la natura.
Wild
Aim è
un modo per condividere i miei lavori e le mie esperienze. Un modo
per far avvicinare alla natura anche chi non può viverla
costantemente. Trovo estremamente interessante la possibilità di
leggere il racconto che sta dietro una foto o un dipinto o un disegno
di un fotografo o di un artista. Credo amplifici il suo valore o
comunque permetta al fruitore di capire, di entrare dentro l'immagine
e nel lavoro di ognuno di noi.
Le
differenti tecniche mi permettono di indagare la natura con risultati
diversi. Nell'ultimo anno e mezzo ho deciso di lavorare in bianco e
nero per un pura scelta tecnica. L'olio era diventato difficile e non
riuscivo più a concentrarmi sul colore. Forse è stata anche una
scelta “egoistica” per stare meglio con me stessa e i miei
pensieri mentre lavoro. Sedermi alla mia scrivania davanti al banco
reclinabile mi rilassa e mi aiuta a concentrarmi sull'immagine che
sto realizzando. La matita è uno strumento semplice, alla portata di
tutti, spesso considerata una tecnica “minore”. Io credo invece
sia una tecnica molto complessa, che permette di realizzare sfumature
infinite e lavori anche molto complicati. Inoltre è uno strumento
con cui mi viene facile indagare i dettagli essendo i miei lavori
molto minuziosi e particolareggiati.
Ho
conosciuto questi due artisti durante la mostra internazionale “Birds
in Art” che si tiene ogni anno presso il Leigh Yawkey Woodson Art
Museum di Wausau nel Wisconsin Centrale, a cui ho partecipato nel
2013 e 2014. Oltre alla mostra in sé, avvenimento molto importante,
è un momento di condivisione e confronto tra gli artisti. Ho avuto
la sensazione di essere accolta in una grande famiglia, nella quale
nonostante le differenze culturali, tutti ti trattano con rispetto,
uniti dall'amore per la pittura, il disegno, la scultura e la
Wildlife Art.
Robert
Bateman in particolar modo è sempre stato un grande ispiratore. Nei
miei momenti bui mi basta sfogliare uno dei suoi libri per trovare
conforto, nuove energie e rimettermi a lavorare e pensare che tutto
può diventare semplice, fluido e possibile.
Osservare
le loro opere mi ha aiutata a capire l'importanza dell'impaginazione
dell'immagine, essendo loro i grandi maestri della composizione.
Innanzitutto
credo sia importante sforzarsi di far conoscere e sensiblizzare le
nuove generazioni al mondo della natura. La scuola, per esempio, può
giocare un ruolo importante nell'educazione ecologica sul territorio.
Nell'era
di internet siamo bombardati da video e informazioni completamente
sbagliate sugli animali. Innumerevoli filmati alterano la percezione
degli stessi spesso intesi come giocattoli o pupazzetti, e non come
esseri pensanti, con dei sentimenti, e alle volte pericolosi.
Bisognerebbe potenziare il contatto diretto con la natura e gli
animali per far conoscere sia la loro grande bellezza, ma anche la
loro grande potenza, quindi incrementare una corretta informazione
poiché bisogna “informare per formare”.
Sostanzialmente il
viaggio. Viaggiare e vivere la natura mi ha portata ad ampliare il
mio campo visivo e di conseguenza a rappresentare gli animali nel
loro contesto. Dalle mie esperienze al Parco del Gran Paradiso in
Valle d'Aosta è nato “L'eremita”;
non ho resistito a non disegnare quella vista mozzafiato di montagne
che si stagliava dietro a quel piccolo stambecco in punta alla parete
rocciosa in primo piano. Un altro esempio è “La
sentinella”, un maschio di camoscio che spunta tra un
intreccio di rami controluce. Qui ho provato a raccontare l'emozione
dell'incontro con i camosci nel Parco Nazionale d'Abruzzo.
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