Il 1 Dicembre alle 18 inaugurerà la mia mostra personale "ANIMALIA. Oltre il giardino di Philes" presso la Chiesa di San Michele Arcangelo (via Giovanni Giolitti 44, Torino), curata da Melanie Zefferino, patrocinata dal Comune di Torino e promossa da Febo & Dafne Associazione Culturale.
Attento spettatore, non toccare i
gigli!
Qui
non ti è permesso trarre
il coltello per recider fiori
privando
così gli uccelli del loro cibo.
Guarda
come il pittore si fa eccelso guardiano della selva:
gli
animali carnivori ha dipinto, a caccia sol di quelli
che
per natura si nutrono d’erba.
Così
le praterie non lascia
indifese alla pastura,
ché
altrimenti perirebbero assai presto.
Manuele
Philes, Carmina,
62.
In questa mostra patrocinata dal Comune di Torino e
inserita nella rassegna “Contemporary Art” 2015 si evocano le
suggestioni del dipinto di un “giardino reale” celebrato dal poeta
bizantino Manuel Philes (ca. 1275-1375) in alcuni versi del suo Carmina
(62), interpretabili anche come sorta di
metafora del buon governo. Tuttavia, in questo progetto site specific
si va oltre quella visione antica proponendo rappresentazioni
contemporanee di animali nel loro habitat naturale. Si tratta di opere
su carta raffiguranti specie a rischio di estinzione quali tigri e
rinoceronti, ma anche orsi, stambecchi, gufi, uccelli tropicali e altro
ancora – tutte esposte nella cripta della chiesa di San Michele
Arcangelo, ove si tengono celebrazioni di rito bizantino.
Lo spazio per così dire “profano” di questo luogo di culto si trasforma così in una sorta di “paradiso terrestre”: la natura è rappresentata in tutta la sua bellezza dal giovane talento torinese Giorgia Oldano – menzione speciale al Golden Turtle Contest 2015 di Mosca, BBC International Wildlife Artist of the Year 2013 e Campionessa Italiana di Disegno Naturalistico al Festival Italiano delle Arti Naturalistiche 2011. Caratterizzati da una raffinata resa chiaroscurale, i lavori monocromi a matita di questa wildlife artist paiono trasfondere l’élan vital degli animali selvaggi, in particolare i cosiddetti “Big Five” a rischio di estinzione.
Al di là dell’esperienza estetica offerta dai disegni di Giorgia Oldano, realizzati con meticolosità paragonabile a quella dei maestri miniatori fiamminghi, questa mostra offre implicitamente spunti di riflessione sulla evoluzione di realtà piemontesi quali il Parco Michelotti, il bio-parco Zoom e le regge venatorie sabaude. Invero, si crea una sovrapposizione ideale tra l’idea di parco naturale del nuovo millennio e la concezione medievale di “giardino” nella civiltà bizantina e in alcuni contesti mediorientali. Ad animare quel tipo di giardino erano pavoni, cervi, leoni e altre “fiere” oltre a specie faunistiche – reali o immaginarie – alle quali gli autori di bestiari, conferivano un’aura soprannaturale, poteri magici o immortalità, come si legge nel De animalium proprietate di Philes (cfr. Nancy P. Sevcenko, “Wild Animals in the Byzantine Park” in Byzantine Garden Culture, a cura di A. Littlewood, H. Maguire e J. Wolschke-Bulmahn, Dumbarton Oaks, Washington, 2002, pp. 69-86).
Attraverso i disegni dell’artista, che – per così dire – inducono l’osservatore ad andare “oltre il giardino di Philes”, “Animalia” propone una interpretazione del tema “arte e natura” in chiave contemporanea e al tempo stesso invita a riscoprire la storia di un’Europa le cui radici culturali si estendono da occidente al vicino oriente e sulle sponde del Mediterraneo.
Questa mostra è dunque un percorso visivo all’interno di un microcosmo affascinante, dove il presente s’intreccia col passato, la poesia con le scienze naturali e l’arte
Lo spazio per così dire “profano” di questo luogo di culto si trasforma così in una sorta di “paradiso terrestre”: la natura è rappresentata in tutta la sua bellezza dal giovane talento torinese Giorgia Oldano – menzione speciale al Golden Turtle Contest 2015 di Mosca, BBC International Wildlife Artist of the Year 2013 e Campionessa Italiana di Disegno Naturalistico al Festival Italiano delle Arti Naturalistiche 2011. Caratterizzati da una raffinata resa chiaroscurale, i lavori monocromi a matita di questa wildlife artist paiono trasfondere l’élan vital degli animali selvaggi, in particolare i cosiddetti “Big Five” a rischio di estinzione.
Al di là dell’esperienza estetica offerta dai disegni di Giorgia Oldano, realizzati con meticolosità paragonabile a quella dei maestri miniatori fiamminghi, questa mostra offre implicitamente spunti di riflessione sulla evoluzione di realtà piemontesi quali il Parco Michelotti, il bio-parco Zoom e le regge venatorie sabaude. Invero, si crea una sovrapposizione ideale tra l’idea di parco naturale del nuovo millennio e la concezione medievale di “giardino” nella civiltà bizantina e in alcuni contesti mediorientali. Ad animare quel tipo di giardino erano pavoni, cervi, leoni e altre “fiere” oltre a specie faunistiche – reali o immaginarie – alle quali gli autori di bestiari, conferivano un’aura soprannaturale, poteri magici o immortalità, come si legge nel De animalium proprietate di Philes (cfr. Nancy P. Sevcenko, “Wild Animals in the Byzantine Park” in Byzantine Garden Culture, a cura di A. Littlewood, H. Maguire e J. Wolschke-Bulmahn, Dumbarton Oaks, Washington, 2002, pp. 69-86).
Attraverso i disegni dell’artista, che – per così dire – inducono l’osservatore ad andare “oltre il giardino di Philes”, “Animalia” propone una interpretazione del tema “arte e natura” in chiave contemporanea e al tempo stesso invita a riscoprire la storia di un’Europa le cui radici culturali si estendono da occidente al vicino oriente e sulle sponde del Mediterraneo.
Questa mostra è dunque un percorso visivo all’interno di un microcosmo affascinante, dove il presente s’intreccia col passato, la poesia con le scienze naturali e l’arte
VI ASPETTO NUMEROSI!!!
presentazione accattivante... dovrò farci un salto
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